FAQ Reiki:
Origini del Reiki
Il Reiki è una tecnica di riequilibrio energetico ideato dal giapponese Mikao Usui che consiste nella canalizzazione e nella trasmissione dell’energia vitale/universale tramite l’imposizione delle mani.
Durante la pratica, l'operatore pone delicatamente le mani su diverse aree del corpo del ricevente, con o senza contatto fisico, con l'intento di veicolare questa energia cosmica.
Il Reiki impiega tale energia per armonizzare corpo e mente, inducendo benefici spesso percepibili sin dalla prima seduta, quali:
- una netta riduzione di ansia e stress,
- una diminuzione dei dolori, sia acuti che cronici,
- senso di calma e rilassamento generale,
- maggiore energia e vitalità,
- migliore qualità del sonno.
Un aspetto fondamentale del Reiki è l’amore incondizionato che risiede nel cuore.
L’ideatore del Reiki è Mikao Usui, nato nel villaggio di Taniai nella prefettura di Gifu in Giappone il 15 agosto 1865. Usui ha dedicato gran parte della sua vita alla ricerca di metodi per curare le persone e migliorare il loro benessere.
Ad un certo punto della sua vita Usui decise di diventare un monaco buddhista zaike, cioè un monaco che conservava il suo lavoro, la propria famiglia, la propria casa, senza però vivere nel Tempio, ma tre mesi l’anno praticava una forma di meditazione di 21 giorni, conosciuta con il nome di Meditazione del pentimento del loto.
In uno di questi ritiri meditativi di 21 giorni sul monte Kurama, praticando il digiuno e la preghiera con l’intenzione di sapere come Gesù il Cristo riuscisse a guarire i malati con le mani, Usui iniziò a percepire il fluire nelle sue mani di un’energia particolare. Si dice anche che all’alba del ventunesimo giorno, una sfera di luce intensa si posò sulla fronte di Usui, aprendosi in piccole bolle contenenti i simboli Reiki. Usui iniziò subito a sperimentare questa particolare energia su se stesso, sui familiari ed amici, notando un velocizzarsi dei tempi di guarigione su moltissimi disturbi. Queste sono le origini del Reiki di Mikao Usui.
La data in cui si pensa che Usui ricevette le istruzioni del Reiki è il 23 agosto 1914.
La parola "Reiki" è rappresentata da un pittogramma composto da due Kanji: il primo, REI, simboleggia l’energia universale o divina, mentre il secondo, KI, indica l’energia vitale, quella forza che pervade ogni cosa esistente, pur mantenendo una sua dimensione individuale.
La rappresentazione di questo pittogramma riflette precisamente ciò che avviene durante un trattamento Reiki: l’operatore canalizza l’energia universale/divina (REI) e la trasmette all’energia vitale (KI) di una persona, di un animale o di una pianta, favorendo così il ristabilirsi di un equilibrio armonico.
Benefici e Svolgimento
I principali benefici di un trattamento Reiki sono i seguenti:
- immediata riduzione di ansia e stress,
- miglioramento della qualità del sonno,
- riduzione di dolori sia acuti che cronici,
- potenziamento ed equilibrio della circolazione energetica dell’organismo,
- disintossicazione e rigenerazione dei tessuti,
- rilassamento delle tensioni,
- aiuto contro le emicranie,
- rafforzamento del sistema immunitario,
- riattivazione del sistema endocrino, linfatico, circolatorio, digerente,
- maggiore energia e vitalità,
- stimolazione delle capacità di autoguarigione dell’organismo,
- miglioramento degli stati emozionali negativi come la rabbia, la frustrazione, la delusione.
L’operatore Reiki agisce come un canale attraverso cui l’energia universale viene trasmessa alla persona, generalmente distesa comodamente su un lettino, con l’obiettivo di ristabilire l’equilibrio energetico. Attraverso questo processo si favorisce un miglioramento complessivo del benessere psico-fisico, promuovendo armonia e vitalità.
Questa tecnica si fonda sul principio che tutto ciò che esiste è energia, un concetto che trova conferma nella celebre formula di Einstein, E=mc². Questa equazione indica che l’energia (E) è uguale alla massa (m) moltiplicata per il quadrato della velocità della luce (c²). In termini più semplici, possiamo affermare che la materia rappresenta un’energia fortemente rallentata, ovvero a bassissima frequenza. In sostanza, tutto ciò che percepiamo come materia è, in realtà, un’aggregato di energia in uno stato di vibrazione molto ridotta.
Con il Reiki, è possibile affrontare e alleviare una vasta gamma di disturbi e stati emotivi che influenzano il benessere generale. Ad esempio, può essere molto efficace nel trattamento di stati di ansia e stress, aiutando a calmare la mente e a ridurre le tensioni accumulate nel corpo e nella mente. Inoltre, il Reiki può contribuire a lenire le cefalee, sia occasionali che ricorrenti, alleviando il dolore e favorendo un senso di sollievo.
Per quanto riguarda i dolori, questa pratica energetica può essere utile sia in presenza di dolori acuti, come quelli causati da traumi o infiammazioni, sia per quelli cronici, offrendo un supporto nel processo di gestione e di riduzione del dolore nel tempo.
Il Reiki è anche molto efficace nel lavorare sulle tensioni accumulate nel corso del tempo, che si manifestano spesso come rigidità muscolare, affaticamento o sensazioni di oppressione, contribuendo a ristabilire un equilibrio energetico e a favorire il rilassamento profondo.
Infine, questa tecnica può aiutare a liberarsi di stati emozionali negativi come rabbia, frustrazione e delusione, che spesso si accumulano e influenzano il nostro benessere psicofisico. Attraverso il trattamento, si favorisce il rilascio di queste emozioni, promuovendo un senso di pace interiore, di rinnovata serenità e di maggiore equilibrio emotivo.
Durante un trattamento Reiki, le persone riferiscono di percepire diverse sensazioni che possono variare notevolmente da individuo a individuo. Una delle sensazioni più comuni è di un calore avvolgente e una piacevole sensazione che si diffonde nelle zone trattate, e la sua intensità può oscillare da lieve, quasi impercettibile, a più intensa. Alcuni invece avvertono un lieve formicolio, (come una sensazione di piccole scosse o punture leggere), che si diffonde lentamente e contribuisce a creare una sensazione di rilassamento e di connessione con il proprio corpo.
È importante sottolineare che, al di là di queste sensazioni fisiche, ciò che prevale durante un trattamento Reiki è una generale sensazione di benessere profondo e di calma interiore, che può aiutare a ridurre lo stress, alleviare tensioni e favorire un senso di pace e di equilibrio.
Inoltre, alcune persone riferiscono di vivere esperienze più particolari, come percezioni visive: luci, colori o immagini sfocate, oppure sensazioni di visioni interne che contribuiscono a un senso di rilassamento e di connessione con il proprio mondo interiore. Queste percezioni visive, anche se meno comuni, sono considerate parte delle esperienze che il Reiki può facilitare nel percorso di riequilibrio energetico e di benessere complessivo.
Un trattamento Reiki rivolto agli animali come ad esempio un gatto, non si differenzia molto da quello effettuato sugli esseri umani, poiché anche in questo caso si basa sul principio di canalizzazione dell’energia universale per favorire il benessere e l’equilibrio dell’animale.
In genere, durante il trattamento, si posizionano delicatamente le mani sull’animale, seguendo le tecniche di base del Reiki, e si lavora sui punti energetici principali, cercando di creare un ambiente di calma e serenità. Tuttavia, è importante considerare che gli animali spesso non permettono ad estranei di avvicinarsi, quindi, quando il contatto diretto non è possibile o l’animale si mostra restio o stressato, si può praticare il Reiki a distanza.
Questa modalità, chiamata “Reiki a distanza”, permette di inviare energia attraverso intenzioni e visualizzazioni, mantenendo comunque l’efficacia del trattamento. In entrambi i casi, l’obiettivo è favorire il rilassamento, alleviare eventuali disagi fisici o emotivi e contribuire al riequilibrio energetico dell’animale, rispettando sempre la sua sensibilità e il suo benessere.
Durante la seduta, l’operatore esegue una delicata scansione percettiva del corpo della persona, al fine di individuare le aree che manifestano squilibri energetici. Queste zone possono risultare sovraccariche di energia oppure, al contrario, carenti di vitalità.
L’obiettivo principale del trattamento è ristabilire l’armonia e l’equilibrio in queste regioni. Il procedimento consiste nell’imposizione delle mani, con o senza contatto diretto sulle aree interessate, e la durata complessiva si aggira intorno a un’ora.
Tipologie e Livelli Reiki
Di seguito le principali tipologie di Reiki:
- Reiki Usui è il Reiki tradizionale ideato da Mikao Usui ed è il più diffuso;
- Karuna Reiki detto anche Reiki della compassione, si connette alle energie dei Maestri spirituali ascesi;
- Seichim o Sekhmet Reiki deriva dalla potente energia dei sacerdoti dell’antico Egitto;
- Angel Reiki in cui c’è una connessione diretta con i 4 Arcangeli Michele, Raffaele, Gabriele ed Uriel;
- Shamballa Reiki è stato trasmesso dal maestro Saint Germain;
- Crystal Reiki combina il metodo tradizionale Reiki con le energie dei cristalli.
Il Reiki viene trasmesso tramite le “attivazioni” o “armonizzazioni” ed il suo insegnamento prevede tre livelli:
- il primo livello chiamato Shoden agisce sulla materia, riguarda la guarigione fisica, è richiesta l’imposizione delle mani e porta a sviluppare fin da subito amore e consapevolezza.
- il secondo livello chiamato Okuden riguarda la sfera mentale: l'energia viene potenziata tramite l’utilizzo di tre simboli assieme ai loro relativi mantra, ognuno con la propria peculiarità.
- nel terzo livello chiamato Shinpiden in cui viene insegnato un ulteriore simbolo, si diventa Maestri (Master) e grazie all’esperienza acquisita si può insegnare la disciplina.
Dal momento dell’attivazione, si diventa canali aperti e vibranti dell’energia vitale universale, che scorrerà nell’operatore in modo naturale e senza limiti. Si armonizza la propria energia personale (KI) con l’energia universale (REI), creando un flusso di benessere che si rivolge sia a sé stessi che agli altri. Questa connessione suscita un sentimento di amore incondizionato, di armonia e di bellezza che permea tutto ciò che ci circonda. Si diventa consapevoli di disporre di un’energia illimitata, pronta a essere condivisa con chi ne ha bisogno.
Formazione e Pratica Reiki
Chiunque abbia la volontà e l’interesse può apprendere e praticare il Reiki, purché abbia partecipato a un corso tenuto da un maestro qualificato e abbia ricevuto l’iniziazione ufficiale alla disciplina. Questa iniziazione rappresenta un momento fondamentale, poiché permette di attivare e aprire i propri canali energetici, rendendo possibile la trasmissione dell’energia universale.
Una volta completata questa fase di attivazione, si acquisisce la capacità di praticare il Reiki sia su sé stessi, per favorire il proprio benessere e l’equilibrio interiore, sia sugli altri, offrendo un aiuto di supporto e guarigione. La pratica diventa così uno strumento accessibile e potente, che può essere utilizzato quotidianamente per migliorare la qualità della vita propria e di chi ci circonda.
Per diventare un operatore Reiki occorre ricevere l’attivazione di primo livello attraverso un’apposita cerimonia condotta da un maestro qualificato, in aggiunta ad un periodo di formazione pratica sul campo. Questa prima attivazione rappresenta un passo fondamentale nel percorso di apprendimento, poiché permette di aprire i propri canali energetici e di entrare in contatto con l’energia universale, rendendo possibile la trasmissione di questa energia di guarigione.
Una volta completata questa fase, si acquisiscono le competenze di base per praticare il Reiki su sé stessi e sugli altri, offrendo così un aiuto concreto e benefico a chi ne ha bisogno. È un punto di partenza importante che apre le porte a un percorso di crescita personale e di servizio agli altri
Si diventa maestro (detto anche Master) nel percorso del Reiki solo dopo aver completato con successo l’intero percorso di formazione, che comprende l’apprendimento approfondito delle tecniche e dei principi di questa disciplina.
In particolare, è necessario essere stati attivati a tutti i livelli Reiki, cioè aver ricevuto le iniziazioni che permettono di accedere e canalizzare l’energia universale in modo completo e consapevole. Solo dopo aver raggiunto questa fase di completa attivazione e aver acquisito le conoscenze e le competenze necessarie, si ricevono anche le indicazioni ufficiali per poter attivare e formare a propria volta altri praticanti, diventando così un vero e proprio maestro.
Questo ruolo rappresenta un importante traguardo nel percorso di crescita spirituale e di servizio agli altri, poiché permette di trasmettere questa meravigliosa disciplina e di contribuire alla diffusione del benessere e dell’armonia attraverso il Reiki.
Riconoscimento Ufficiale e Integrazione nella Medicina
Sebbene il Reiki non figuri nell'elenco delle professioni sanitarie formalmente riconosciute dalla legislazione italiana, esso gode di una notevole diffusione e accettazione nel panorama nazionale. In particolare, si riscontra un suo impiego crescente all'interno di strutture ospedaliere, dove viene integrato come terapia complementare a supporto dei trattamenti convenzionali.
Parallelamente, è importante sottolineare che l'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), autorevole istituzione internazionale in materia di salute pubblica, annovera il Reiki tra le terapie complementari raccomandate per la gestione del dolore, evidenziandone il potenziale beneficio nel coadiuvare il benessere dei pazienti.
Mentre non esiste un articolo specifico nella "legislatura" dell'Organizzazione Mondiale della Sanità dedicato esclusivamente al Reiki, l'OMS riconosce e include il Reiki all'interno del suo approccio alla medicina tradizionale, complementare e integrativa (MTCI).
Ecco alcuni punti importanti da considerare:
- Strategia dell'OMS per la Medicina Tradizionale 2014-2023: Questo documento strategico riconosce il contributo della MTCI alla salute e al benessere e promuove l'uso sicuro ed efficace di queste pratiche. Sebbene non citi esplicitamente il Reiki, il suo quadro generale include terapie energetiche come il Reiki. La strategia incoraggia gli Stati membri a sviluppare politiche e piani d'azione per rafforzare il ruolo della medicina tradizionale e complementare nel mantenimento della salute della popolazione.
- Raccomandazioni per la gestione del dolore: l'OMS riconosce il Reiki come una terapia complementare che può essere utile nella gestione del dolore. Diverse ricerche suggeriscono che il Reiki possa contribuire a ridurre l'intensità del dolore e migliorare la qualità della vita dei pazienti.
- Integrazione nei sistemi sanitari: L'OMS promuove l'integrazione di terapie complementari ed efficaci, come il Reiki, all'interno dei sistemi sanitari nazionali, laddove appropriato e basato sull'evidenza.
In sintesi, sebbene non esista un "articolo di legge" specifico sul Reiki all'interno delle pubblicazioni dell'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), l'organizzazione riconosce il Reiki come una terapia complementare con potenziali benefici, in particolare nella gestione del dolore, e lo include nel suo approccio più ampio alla medicina tradizionale, complementare e integrativa. L'OMS incoraggia la ricerca e l'integrazione di queste terapie nei sistemi sanitari, basandosi sull'evidenza della loro sicurezza ed efficacia.
Al giorno d'oggi, la pratica del Reiki si sta diffondendo in un numero sempre maggiore di strutture ospedaliere, sia sul territorio italiano che a livello globale, configurandosi come una preziosa terapia di supporto integrativa alla medicina tradizionale. I pazienti che hanno avuto l'opportunità di sperimentare i benefici di questa antica arte di riequilibrio energetico testimoniano un impatto significativo sul proprio benessere psicofisico.
In particolare, questa tecnica si è rivelata un valido ausilio per pazienti oncologici, i quali hanno frequentemente riportato una considerevole diminuzione dei livelli di ansia, parallelamente al diffondersi di una gradevole sensazione di rilassamento e ad un notevole miglioramento del tono dell'umore.